Un contratto scritto tutela le parti in caso di vertenza o conflitto. Con il contratto scritto e firmato datore di lavoro e lavoratore si chiariscono i diritti reciproci ed evitano successive discussioni su quanto concordato.
Il lavoro domestico rappresenta una particolare tipologia di lavoro subordinato, che si contraddistingue per il fatto che l’attività lavorativa viene abitualmente resa presso l’abitazione del datore di lavoro e ha ad oggetto la prestazione di servizi diretti al funzionamento della vita familiare.
Il datore di lavoro domestico è una persona singola o gruppo familiare, quest’ultimo inteso come nucleo di soggetti che coabitano presso la stessa dimora, legati da un vincolo affettivo e/o di mutua assistenza; possono essere considerati datori di lavoro ai fini del lavoro domestico anche le comunità stabili (ad es. religiose) che riproducono al loro interno le medesime regole della vita familiare.
Lavoratore addetto alle normali incombenze familiari, in specie occupandosi della cura della casa e delle pulizie domestiche.
Lavoratore addetto alle normali incombenze familiari, con particolare riguardo all’assistenza e alla cura di persone non autosufficienti, o che hanno comunque bisogno di assistenza in ragione delle condizioni di salute o di età.
Il 1 ottobre 2020 è entrato in vigore il nuovo contratto collettivo per il lavoro domestico e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022.
L’attuale contratto collettivo sostituisce il precedente CCNL, che era scaduto nel 2016 ma non era ancora stato rinnovato.
Il nuovo CCNL 2021 porta con sé molte novità interessanti per i lavoratori domestici e aggiorna le tabelle dei minimi retributivi 2021.
Vediamo quali sono le novità principali.
Il nuovo CCNL mantiene sostanzialmente invariata la suddivisione dei lavoratori domestici in quattro livelli d’inquadramento, come nel precedente contratto collettivo, con l’introduzione di alcune piccole novità:
A partire dal 1 gennaio del 2021, entrano in vigore i nuovi minimi retributivi per colf e badanti.
Gli aumenti di stipendio approvati dal nuovo contratto collettivo sono tuttavia modesti, dagli 8 ai 16 euro circa, e riguardano solo alcune categorie di lavoratori.
Vediamo la nuova tabella dei minimi retributivi 2021 per ogni livello d’inquadramento:
Livello A | € 645,50 |
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Livello AS | € 762,88 |
Livello B | € 821,56 |
Livello BS | € 880,24 |
Livello C | € 938,94 |
Livello CS | € 997,61 |
Livello D | € 1.173,65 (+ indennità €173,55) |
Livello DS | €1.232,33 (+ indennità €173,55) |
Livello B | € 586,83 |
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Livello BS | € 616,18 |
Livello C | € 680,71 |
Livello A | € 4,69 |
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Livello AS | € 5,53 |
Livello B | € 5,86 |
Livello BS | € 6,22 |
Livello C | € 6,57 |
Livello CS | € 6,93 |
Livello D | € 7,99 |
Livello DS | € 8,33 |
Auto-sufficienti | Non autosufficienti | |
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Livello BS | € 1012,27 | |
Livello CS | € 1147,24 | |
Livello DS | € 1417,21 |
Livello unico | € 677,78 |
Pranzo e/o colazione | € 1,96 |
Cena | € 1,96 |
Alloggio | € 1,69 |
Totale | € 5,61 |
Livello CS | € 7,45 |
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Livello D | € 8,98 |
Livello BS | € 115,76 (valori mensili) | € 0,70 (valori orari) |
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Livello CS/D | € 100,00 (valori mensili) | € 0,43 (valori orari) |
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Livello AS | € 8,00 (valori mensili) | € 0,03 (valori orari) |
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Livello B/CS | € 10,00 (valori mensili) | € 0,04 (valori orari) |
Sicuramente la novità principale del nuovo contratto collettivo, riguarda l’introduzione di nuove indennità per colf, badanti e babysitter.
Vediamo quali sono.
Indennità di 115,76 euro per le babysitter che assistono bambini con un età inferiore di 6 anni (tabella H – Articolo 34, 3°co.)
Il nuovo CCNL introduce un’indennità mensile di 115,76 euro a favore delle babysitter che assistono bambini con un’età inferiore di 6 anni, data la maggiore responsabilità.
L’aumento dello stipendio orario è di 0,70 euro.
Quest’indennità, che si aggiunge alla paga minima prevista dal CCNL, è assorbibile da eventuali superminimi individuali di miglior favore percepiti dal lavoratore.
Indennità di 100 euro per le badanti che prestano assistenza a più di un anziano non auto sufficiente (Tabella I – Articolo 34, 4°co.)
Il nuovo CCNL introduce un’indennità mensile di 100 euro a favore delle badanti inquadrate con un livello BS o DS che si occupano di più di un anziano non autosufficiente, per esempio una coppia di anziani, per compensare la maggiore mole di lavoro richiesta.
L’aumento dello stipendio orario è di 0,43 euro.
Quest’indennità è assorbibile da eventuali superminimi individuali di miglior favore percepiti dal lavoratore.
Indennità per le badanti in possesso della certificazione di qualità (Tabella L – Articolo 34, 7°co.)
Il nuovo CCNL prevede un’indennità aggiuntiva per i lavoratori inquadrati nei livelli B, Bs, Cs e Ds in possesso di certificazione di qualità di cui alla norma tecnica UNI 11766:2019 in corso di validità.
Quest’indennità consiste di un aumento di stipendio mensile di 10 euro, ovvero 0,04 euro per lo stipendio orario.
Con la Circolare n. 9 del 25 gennaio 2021, l’Inps ha comunicato i nuovi importi dei contributi dovuti per l’anno 2021 dai datori di lavoro che assumono e impiegano a tempo determinato o indeterminato colf e badanti.
Non ci sono variazioni rispetto agli importi del 2020, fissati con la Circolare numero 17 del 06 febbraio 2020.
Gli aiuti dello Stato per le famiglie che assumono una badante sono gli stessi degli anni passati (deducibilità contributi e detrazione al 19% dello stipendio) con una novità che interessa le famiglie che hanno bisogno di una badante per la notte. Vediamo di che si tratta.
Minore spesa per contributi per le badanti notturne
Il nuovo CCNL introduce un piccolo aiuto per le famiglie che hanno bisogno di una badante durante le ore notturne.
In pratica, quest’agevolazione permette alle famiglie di risparmiare sui contributi dovuti per le badanti assunte per i turni notturni:
L’orario di riferimento per questa tipologia di contratto è dalle 20.00 alle 08.00.
Tuttavia, ai fini del calcolo dei contributi è stabilito un orario convenzionale d 8 ore giornaliere, che consente alle famiglie di risparmiare 24 ore alla settimana di contributi.
L’orario di riferimento per questa tipologia contrattuale è dalle 21.00 alle 08.00.
Anche in questo caso, il legislatore stabilisce un orario convenzionale per il calcolo dei contributi a carico del datore di lavoro, pari a 5 ore giornaliere, che permette al datore di lavoro di risparmiare 36 ore di contributi settimanali.
Deducibilità dei contributi INPS per colf e badanti
I contributi previdenziali pagati dal datore di lavoro per colf e badanti sono deducibili nella dichiarazione dei redditi annuale (Modello 730/2021).
I contributi versati per colf e badanti sono spese deducibili dal reddito fino ad un tetto massimo di 1.549,37 euro annui.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7/E del 27 aprile 2018, ha chiarito che, ai fini della deducibilità dei contributi previdenziali pagati per colf e badanti, il datore di lavoro deve essere in possesso delle ricevute pagate. Le ricevute devono essere intestate all’INPS e pagate con il MAV o con il conto corrente postale.
Detrazioni del 19% per lo stipendio delle badanti
Oltre alla deducibilità dei contributi previdenziali versati per la colf o la badante, è prevista una detrazione del 19% per lo stipendio delle badanti assunte per prendersi cura di persone non autosuffcienti.
L’agevolazione è riconosciuta solo se il reddito del datore di lavoro non supera i 40.000 euro l’anno, e la spesa massima è di 2.100 euro l’anno.